L’associazione europea della filiera automotive,
Acea, pubblica sul suo sito una
mappa interattiva degli
impianti in funzione per la costruzione di autoveicoli (
qui). Ieri, 6 maggio, le fabbriche in funzione erano
298, delle quali
196 nei paesi dell’Unione Europea. Si tratta di stabilimenti per l’assemblaggio di
autovetture (142),
furgoni (38),
veicoli industriali (58) e
autobus (58), oltre a quelli dedicati alla costruzione di
motori (71). Per quanto concerne i principali paesi, la
Germania vede 42 stabilimenti aperti, seguita dalla
Francia con 31 e dall’
Italia con 23.
Secondo l’associazione, durante l’emergenza sanitaria Covid-19, le fabbriche del settore automotive sono state
chiuse mediamente per
29 giorni lavorativi, con una perdita di produzione pari a
2,3 milioni di veicoli.
“Questi numeri evidenziano l’entità dell'impronta produttiva del nostro settore, che si estende in tutto il continente europeo - nota
Eric-Mark Huitema, direttore generale di
Acea -. Un
rilancio dell'industria automobilistica nella fase post-coronavirus risulta quindi cruciale per la più ampia ripresa economica dell'Europa".
"Se vogliamo tornare di nuovo alla piena capacità produttiva - aggiunge -, i produttori di autoveicoli e i loro fornitori devono far andare i loro impianti in modo veloce e sincronizzato. Per questo motivo chiediamo a Bruxelles di sostenere un riavvio coordinato delle attività e degli investimenti lungo la filiera. Servono anche
misure per
stimolare la domanda, poiché le vendite sono crollate ai minimi storici in molti mercati chiave”.
Antonio Simonelli