15 dicembre 2016 07:40
Per realizzare il rocchetto destinato a trasformatori per telecomunicazioni di ultima generazione, soggetti a temperature che aumentano con la miniaturizzazione dei componenti, l’italiana Motta ha selezionato un compound a base di polifenilensulfide (PPS) rinforzato con il 40% di fibra di vetro, Larton G/40, fornito dall’azienda varesina Lati.
REQUISITI PRESTAZIONALI. Prima di selezionare il materiale più adatto a questa applicazione, sono stati analizzati i severi requisiti richiesti ai componenti che equipaggiano i trasformatori, a partire dalla resistenza alla temperatura, in questo caso fissata a un minimo di 150°C in continuo, e dall’autoestinguenza, che per questo progetto era stabilita con classe UL94-V0 a 0,42 mm.
Critiche anche la stabilità dimensionale del manufatto e la capacità del compound allo stato fuso di riempire cavità anche molto sottili (inferiori a mezzo millimetro) durante la fase di stampaggio. Infine la possibilità di inserire pin elettrofori senza incorrere in problemi di rotture o deformazioni.
PPS E FIBRA VETRO. La scelta è caduta su Larton G/40 - spiega il fornitore del compound -, in grado di soddisfare tutti i requisiti di progetto, grazie all’autoestinguenza intrinseca del polimero, alle elevate prestazioni termiche e ad una resistenza all’invecchiamento in grado di competere con materiali sintetici di fascia superiore di prezzo.
Fondata nel 1950 a Ronco Briantino, Fratelli Motta nasce come azienda specializzata nella costruzione di stampi e nello stampaggio ad iniezione di materie plastiche, specializzandosi nello stampaggio di particolari e componenti per elettronica ed elettrotecnica tra cui rocchetti, contenitori, supporti filettati e porta-LED.
Antonio Simonelli